La coscienza percepisce una piccola superficie del nostro essere

RedazioneCitazioni

Immaginati il tuo essere come un lago profondo con una piccola superficie. La superficie è la coscienza. Lì tutto è chiaro, lì si dà quello che chiamiamo pensiero. Ma la parte del lago formata da questa superficie è infinitamente piccola. Magari è la più bella, la parte più interessante, perché al contatto con l’aria e la luce l’acqua si rinnova, muta, si fa più ricca. Ma le acque stesse che stanno in superficie subiscono un ricambio incessante. Sempre emergono, sprofondano, ci sono sempre correnti, movimenti di compensazione, spostamenti, ogni goccia d’acqua vuole stare sopra, anche lei, almeno una volta. Come il lago è fatto d’acqua, così il nostro io o la nostra anima (le parole non hanno molta importanza) è formata da migliaia, milioni di parti, da un patrimonio che continuamente cresce e continuamente muta, di beni, ricordi, impressioni. Ciò che la nostra coscienza di tutto questo vede è una piccola superfice. La parte infinitamente più grande del suo contenuto l’anima non la vede. Ricca e sana e capace di felicità mi sembra quell’anima in cui dal profondo della grande oscurità su verso la piccola radura luminosa si muove un costante fresco flusso di scambio.

Tratto da: Hesse, Hermann (1952). Piccole gioie. Milano: Rizzoli, 1985 pag. 141

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